Oltre un anno fa mi sono diplomata come modellista.
All'interno della mia tesina ho parlato, tra le tante cose, anche del tartan e oggi vorrei condividere con voi quello che ho scoperto sulla storia del tartan che ho trovato molto interessante.
Buona lettura.
Il tartan è un
particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Il kilt, il
tipico gonnellino scozzese, è realizzato in tartan e difatti questo tessuto è
considerato un simbolo tradizionale della Scozia. Originariamente il tartan era
realizzato in lana, oggi si utilizzano anche altri materiali.
Questo disegno (in
Italia si chiama scozzese) è ottenuto con fili di colori diversi che si
ripetono con uno schema definito, uguale sia nell'ordito che nella trama,
denominato sett. I blocchi di colore
si ripetono verticalmente e orizzontalmente in un modello distintivo di
quadrati e linee che, intrecciandosi, possono dare l'apparenza di nuovi colori.
L'armatura del telaio per tessere il tartan è la saia.
Il tartan è spesso
chiamato plaid in Nord America, ma in Scozia un plaid è una tela appesa sopra
la spalla come fosse un accessorio del kilt, o in alternativa una semplice
coperta da disporre su un letto.
Il termine inglese
Tartan deriva dal francese tiretain,
che probabilmente deriva a sua volta dal verbo tirer, in riferimento alla tessitura di questo disegno in
contrapposizione al panno in tinta unita. Un'altra possibile origine del nome
lo farebbe risalire al termine gaelico tarsainn
che significa "attraverso".
L’antichità del tartan
è provata da molti riferimenti nella prima letteratura scozzese e dai resoconti
dei primi viaggiatori che visitarono la Scozia parecchi secoli addietro.
All’epoca
l’abbigliamento tipico era formato per l’uomo dal philabeg o kilt, realizzati con il tartan del clan, al quale veniva
abbinate delle scarpe di pelle non conciata e il cuaron¸ uno stivale che raggiungeva quasi il ginocchio, fatto con
pelle di cavallo o di vacca, modellato sulla gamba e tenuto in posizione da
cinghie; ma si usava anche andare a gambe e piedi nudi. Il berretto era di lana
lavorato a maglia con applicato un segno distintivo comune agli aderenti al
clan, di solito un fiore o una pianta.
A questo si aggiungeva
una piccola borsa in pelle ricoperta di pelo e laboriosamente decorata
appoggiata sul kilt.
Per le donne era
previsto un curraichd di lino sulla
testa legato sotto il mento, il tonnag,
un piccolo quadrato di tartan indossato sopra le spalle e l’arasaid, un lungo mantello di vari colori
o di tartan, che dalla testa o dal collo scendeva fino alle caviglie,
pieghettato tutto intorno e fermato sul petto da un largo fermaglio e sulla
vita da una cintura.
da Pinterest http://pin.it/gku4lAl |
Si pensa che i tartan
usati molte centinaia di anni fa consistessero in semplici sacchi di due o tre
colori, che venivano ricavati dalle piante presenti nel distretto dove venivano
tessuti.
Quello che potremo
considerare uno dei primi documenti all’uso regale del tartan è contenuto nei
verbali del tesoriere del re Giacomo III nel 1471, dove si nomina un tartan
acquistato appositamente per i reali consorti.
L’antichità del tartan
non è mai stata messa realmente in discussione, ma alcuni storici dichiarano
che l’uso di indossare un particolare modello da parte di tutti i membri del
clan è un usanza moderna che si è instaurata a partire dal XVIII secolo.
Dagli archivi di un
borgo delle Highlands, però, apprendiamo che i mercanti si recavano nelle
Highlands ad acquistare il tartan tra il XVI e XVII secolo e gli assessori
municipali al fine di prevenire speculazioni sulle vendite fissarono un tetto
massimo per il prezzo del tartan, determinandolo in base al numero e alle
sfumature dei colori del tessuto.
Altra nota storica
documentata sul tartan risale al 1746 dopo la battaglia di Culloden, quando il
governo di Londra nel tentativo di eliminare tutti i fuorilegge dalle
Highlands, approvò un atto in parlamento per cui gli Highlander non potevano
disporre di armi e l’abbigliamento del tartan costituiva un infrazione
perseguibile penalmente. Questo atto che fu imposto rigorosamente, e la
preoccupazione del governo di eliminare il tartan, dimostra che esso aveva un
significato più che sentimentale per la gente delle Highland.
Quando l’atto venne
revocato, nel 1785, gli Highlander si erano abituati a vestire come gli altri
scozzesi e non mostravano molto entusiasmo all’idea di indossare abiti in
tartan: era ormai retaggio del passato.
Il primo grande
revival del tartan si ebbe nel 1822 quando Giorgio IV in visita quell’anno a
Edimburgo, propose che il popolo presenziasse alle funzioni vestendo i tartan
dei rispettivi clan. Questo porto alla creazione di molti tartan originali e
nuovi perché le tracce del passato ormai erano perse.
Anche la pubblicazione
del Vestiarium Scoticum dei fratelli
Sobieski Stuart, contribuì alla nascita di tanti altri Tartan spuri, e infatti
molti di quelli ancora oggi in uso devono la loro esistenza a quel libro.
Oggi la confusione
riguardante le origini del tartan è stata un po’ inquadrata ed i disegni sono
stati standardizzati; la registrazione dei tartan presso la Lyon Court dovrebbe
ridurre di molto l’arbitrio nella loro classificazione in un futuro prossimo.
Se l'argomenti vi ha incuriosito fatemelo sapere e vi racconterò la seconda parte prossimamente.
Intanto vi auguro una buona settimana.
[notizie prese da:
Clan e Tartan, trad. di Stefano Mosetti, Vallardi,
1992.]
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