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giovedì 6 aprile 2017

Tessuti: come capirli.

Vi è mai capitato di prendere in mano un tessuto e non capire se fosse seta o una buona viscosa? oppure vera lana o qualcosa di simile ma più sintetico?

C'è un trucco un modo molto semplice per capire, facendo aiutare dal vostro naso oltre che dai vostri occhi.

Le mie allieve mi dicono che sono un po' piromane in questo, ma a volte l'unico modo per capire che stoffa abbiamo davanti e bruciarla e osservare come si comporta alla fiamma e che odore emana.

Le fibre tessili, i tessuti, si dividono in
  • vegetali (cotone, lino, canapa, iuta)
  • animali (lana e seta)
  • artificiali (rayon e derivati, lanital o merinova)
  • sintetiche (naylon, terital, ecc)
  • minerali (amianto, oro, argento, alluminio, ecc.)
Ogni tipo di fibra reagisce diversamente.
Ma andiamo con ordine.
Vegetali (= derivate da piante come lino e cotone)
Se sapete come brucia un pezzo di carta avete presente l'odore, ecco è lo stesso del bruciare un pezzetto di cotone o di lino, sono fibre che bruciano molto facilmente, e alimentando la fiamma una volta allontanata quella principale.

Animali (= derivate dal pelo o dalla filatura del baco)
Per la lana e la seta l'effetto è diverso. La lana a contatto con il fuoco non brucia, carbonizza  producendo una lieve fiammella che si spegne appena la fiamma viene rimossa.
L'odore che si sente è quello di quando magari ci scottiamo sui fornelli i peli del braccio, per me data la mia infanzia è l'odore delle galline sbruciacchiate quando mia nonna svuotava un po' il pollaio.
Lo stesso effetto avviene sulla seta che brucia molto lentamente creando delle goccioline nere ed emettendo il medesimo odore.

Sulle fibre artificiali e sintetiche c'è da fare una piccola parentesi a spiegazione.
Per fibre artificiali definiamo le fibre che hanno una base di natura organica, la cellulola (da cui ha origine la viscosa, ad esempio) e le proteine (da cui deriva il lanital).

Le fibre sintetiche sono le fibre che nascono da processi chimici da derivati del petrolio, tra queste le più note sono i tessuti acrilici e i poliesteri come il terital o il nailon.

Quando si parla di fibre di origine industriale e non completamente naturale è da notare al momento della bruciatura l'odore di plastica che viene rilasciato, oltre a volte all'effetto plastica sciolta che si crea nella stoffa, in particolar modo nelle fibre sintetiche.

Questo è quanto per riconoscerle.
Avevate mai provato? Sappiate anche che in alcuni negozi di stoffa può capitare che accettino di farvi la prova del fuoco per riconoscere le stoffe.

Vi lascio sperimentare se avete dei pezzettini di stoffa in casa e ci leggiamo la prossima settimana ;)

giovedì 9 marzo 2017

Tessuti: il raso

Per inaugurare la sezione dedicata ai tessuti parto ripropondo un mio articolo sul raso, questo tessuto che nel mondo del cosplay viene bistrattatato, ma che ha mille sfacettature...

Innanzitutto, cosa si intende per raso.
Per raso si intende un armatura, ovvero un intreccio di fili in ordito e in trama che creano il tessuto.
L’armatura raso o satin è un tipo di intreccio dove il filo di ordito passa sopra il filo di trama per poi ripassarvi dopo vari posti, creando così un tessuto rasato e lucido ma molto delicato data la rarefazione dell’intreccio.
Detto questo di rasi ne abbiamo di varie tipologie:
  • Raso di poliestere: realizzato con una fibra sintetica è quello che fa effetto carnevale perché è spesso molto lucido e sgargiante sia al dritto che al rovescio.
PREGI e CONSIGLI PER L’USO: è economico e molto leggero, se il suo rovescio è più opaco si può usare per piccoli particolari o per foderare.
DIFETTI: sfila al solo sguardo, lo sconsiglio a chi non ha una buona tagliacuci con cui rifilarlo.
  • Rasi di viscosa, acetato o fil di cupro: li metto insieme perché sono tutti provenienti da filati artificiali. Hanno una parte dritta più lucida ed un rovescio più opaco.
PREGI e CONSIGLI PER L’USO: relativamente economico e leggero, al rovescio spesso è più bello e adatto alle parti in vista di abiti e costumi. Perfetto per le fodere anche utilizzando il dritto, anzi potrei dire che è la classica fodera da giacche e cappotti.
DIFETTI: anche questo sfila molto, ed ha un costo un po’ più elevato.
  • Raso di Cotone, conosciuto anche come rasatello, o Satin, deriva dal filo di cotone e ne prende tutte le sue proprietà: è molto resistente, assorbe facilmente l’umidità (ma si riasciuga lentamente) ed è poco elastico (quando trovate il tessuto di cotone elastizzato al suo interno c’è anche elastene, non è mai 100% cotone)
PREGI e CONSIGLI PER L’USO: facile da lavorare, si può trovare a prezzi economici anche tra le stoffe da tappezzeria (altezza da cimosa a cimosa 280cm) perché viene usato per confezionare lenzuola. È facilmente lavabile e smacchiabile. Molto traspirante (ma fate attenzione che più elasticizzato è più perde questa caratteristica) adatto a cosplay estivi.
DIFETTI: Normalmente ha un calo la stoffa ed è importante lavarla o sfumarla con un buon ferro da stiro prima.
  • Raso di Seta: il raso per eccellenza. Deriva da uno dei filati penso più preziosi in natura.
PREGI e CONSIGLI PER L’USO: è morbidissimo al tatto, può vestire quasi come una seconda pelle ed è molto resistente. Se avete particolari dei vostri abiti da mettere in risalto con jabot o balze è perfetto.
DIFETTI: costa. Si va sempre dai 15/20€ al metro per la pura seta.
  • Raso di Lana: si perché esiste pure questo
Quest’ultimo l’ho segnato per completezza, non ho mai avuto il piacere di lavorarlo ma solo di vederne un campioncino in mano. Ha il PREGIO di essere morbidissimo, ma penso che sia anche molto molto costoso come molte lane con lavorazioni particolari.

Spero che dopo questa panoramica il concetto di raso vi sarà più chiaro e non penserete solo agli abiti di carnevale.

Ma avete una stoffa che vi incuriosisce? O qualche curiosità generale sulle stoffe? Potrebbe essere l'argomento del prossimo post sui tessuti.
Intanto vi auguro un buon w.end e ci leggiamo la prossima settimana!


definizioni e immagine prese dal libro di merceologia tessile della Sitam